FAMIGLIA:
Polygonaceae.
NOMI COMUNI:
Erba spaghetta, tiragia, scorezoela, ligabò erba dei cento nodi, attacca fagiuoli, sanguinaria.
LA PARTE ATTIVA:
La pianta intera senza la radice.
QUANDO SI RACCOGLIE:
È comunissimo in tutta Italia, dal mare alla regione subalpina; è una pianta infestante le coltivazioni e si trova nei campi, nei luoghi incolti, lungo le strade e nelle zone sabbiose.
PROPRIETÀ:
Diuretiche, cicatrizzanti, astringenti, antiemorragiche, leggermente sedative.
PRINCIPI ATTIVI:
Tannini, resine, sostanze amare, olio essenziale.
COME SI USA LA PARTE ATTIVA
Anticamente il Centinodio veniva usato, mediante applicazione della polpa, o ingestione del decotto, come antiemorragico e cicatrizzante di ferite e ulcere interne ed esterne. Ai giorni nostri viene impiegato per uso esterno come antiinfiammatorio e astringente sulla pelle e sulle mucose infiammate.
Per uso interno la proprietà più utile ed efficace del Centinodio è quella diuretica; è infatti valido nei casi di ritenzione urinaria conseguenti a irritazione del rene e per i piccoli calcoli del rene e della vescica di cui favorisce l'eliminazione. Per il suo contenuto in tannini, il Centinodio è un ottimo astringente e antidiarroico che ha presto ragione delle forme più tenaci.
USO INTERNO
La parte aeerea della pianta:
Per la ritenzione urinaria, i calcoli del rene e della vescica, le infiammazioni intestinali e la diarrea.
Infuso:
4 grammi in 100 ml di acqua. Da una a tre tazze o tazzine al giorno.
Tintura :
20 grammi in 100 ml di alcool di 60° (a macero per 8 giorni). Venti gocce due - tre volte al giorno.
Tintura vinosa:
4 grammi in 100 ml di vino bianco (a macero per 8 giorni). Uno - due bicchierini al giorno.
USO ESTERNO
La parte aeerea della pianta:
Per pelli e mucose infiammate.
Infuso o Decotto:
6 grammi in 100 ml di acqua. Fare sciacqui, gargarismi, applicare compresse imbevute di infuso sulle parti interessate.